Fatture di acquisto sotto la lente del Fisco: parte la stretta dell’Agenzia delle Entrate

Nel 2025, l’Agenzia delle Entrate intensifica i controlli fiscali puntando con particolare attenzione sulle fatture elettroniche di acquisto, in un’ottica di contrasto all’evasione e di verifica della coerenza contabile. La nuova direttiva annuale sui controlli evidenzia come, soprattutto per i contribuenti di piccole e medie dimensioni, le informazioni riportate nelle fatture possano rappresentare un indicatore rilevante di possibili anomalie.

Il focus dell’Amministrazione Finanziaria si concentra in particolare sulla descrizione dei beni e servizi acquistati, con l’obiettivo di individuare spese non inerenti all’attività economica svolta. Se, ad esempio, un lavoratore autonomo o un’impresa include tra i costi un mobile destinato all’arredo domestico o altri beni chiaramente personali, il sistema di analisi automatizzata dei dati potrà segnalare l’operazione come non coerente con il profilo fiscale del contribuente.

Questi segnali di anomalia vengono rilevati dai sofisticati strumenti di data analysis e intelligenza artificiale in uso all’Agenzia, che alimentano le piattaforme per la selezione dei soggetti a rischio fiscale. La conseguenza è l’inserimento del contribuente in liste prioritarie per controlli approfonditi, sia documentali che sul campo.

L’Agenzia sottolinea che, pur trattandosi di una misura preventiva e non necessariamente sanzionatoria, è fondamentale che i contribuenti mantengano un’elevata attenzione alla corretta compilazione delle fatture, assicurandosi che ogni acquisto sia effettivamente riferibile e giustificabile rispetto all’attività svolta.

In sintesi, la direttiva 2025 segna un ulteriore passo verso un sistema fiscale sempre più digitale, trasparente e interconnesso, in cui anche i più piccoli dettagli — come la descrizione di un acquisto — possono fare la differenza tra una contabilità regolare e un accertamento in arrivo.