Attenzione, partite IVA forfettarie: il Fisco intensifica i controlli!

L’Agenzia delle Entrate ha avviato una campagna di verifiche mirate sui contribuenti in regime forfettario che potrebbero aver operato in modo non conforme alle normative. L’obiettivo? Individuare chi ha superato i limiti previsti per il regime agevolato, con particolare attenzione all’anno d’imposta 2021 e al successivo 2022.

Circa 4.000 partite IVA forfettarie sono finite nel mirino del Fisco, considerate ad “elevato profilo di rischio”. Si tratta di contribuenti che, per il 2021, hanno ricevuto pagamenti superiori alla soglia massima di 65.000 euro, limite allora previsto per il regime forfettario. Le analisi hanno evidenziato che, anche nel 2022, questi soggetti hanno registrato flussi finanziari significativi, incoerenti con i requisiti del regime agevolato.

Cosa sta controllando il Fisco?

L’Agenzia delle Entrate sta incrociando i dati relativi a:

  Conti correnti e carte prepagate, per verificare i movimenti bancari;

  Bonifici ricevuti e fatture emesse, per confrontare i ricavi dichiarati;

  Patrimonio complessivo, per individuare eventuali discrepanze.

Le conseguenze per chi non è in regola

I contribuenti che risulteranno non conformi rischiano di perdere i benefici del regime forfettario. In particolare:

  I ricavi/compensi percepiti nel 2022 saranno soggetti a tassazione ordinaria (IRPEF e IVA), anziché all’imposta sostitutiva del regime forfettario;

  Saranno applicati i coefficienti di redditività ordinari, con un impatto significativo sull’imponibile;

  Possibili sanzioni per dichiarazioni infedeli o omissioni.

Come proteggersi?

Per evitare problemi, è fondamentale:

  Verificare che i ricavi annuali rispettino i limiti del regime forfettario (attualmente 85.000 euro, ma nel 2021 erano 65.000 euro);

  Conservare tutta la documentazione relativa a fatture, bonifici e movimenti bancari;