🌍 Redditi esteri e obblighi fiscali in Italia: cosa sapere per evitare errori

Chi risiede fiscalmente in Italia è tenuto a dichiarare tutti i redditi percepiti, ovunque prodotti, in base al principio della tassazione mondiale. Questo comporta importanti obblighi anche per chi lavora, investe o detiene attività finanziarie all’estero.

🏛 Principio della Worldwide Taxation

Ai sensi dell’articolo 3, comma 1 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), i residenti fiscali in Italia devono dichiarare e assoggettare a tassazione tutti i redditi percepiti nel mondo (cosiddetto “worldwide taxation principle”).

In sostanza, non importa dove venga prodotto il reddito (lavoro, capitale, immobili o attività finanziarie all’estero): se sei residente in Italia, lo devi dichiarare al fisco italiano.

🧾 Chi è fiscalmente residente in Italia?

L’articolo 2 del TUIR, modificato dal D.Lgs. n. 209 del 27 dicembre 2023, stabilisce i criteri per determinare la residenza fiscale delle persone fisiche. Sei considerato residente in Italia anche solo per una parte dell’anno se, per la maggior parte del periodo d’imposta (ossia per almeno 183 giorni, anche non consecutivi):

  • hai residenza anagrafica o domicilio in Italia (cioè il centro principale degli interessi personali e familiari);
  • sei fisicamente presente nel territorio italiano;
  • sei iscritto all’Anagrafe della popolazione residente.

Le tre condizioni sono alternative: basta che se ne verifichi anche una sola per essere considerato residente fiscalmente in Italia.

📄 Come dichiarare correttamente i redditi esteri

L’indicazione dei redditi esteri deve essere fatta nei quadri corretti del Modello Redditi. Un errore molto comune è quello di riportare il solo importo nel rigo G4, colonna 3, senza completare le altre sezioni necessarie. Questo non è sufficiente a soddisfare gli obblighi fiscali.

Vediamo in dettaglio cosa fare:

 

Redditi da lavoro dipendente o autonomo estero

  • I redditi da lavoro dipendente e assimilati vanno inseriti nel Quadro C;
  • I redditi da lavoro autonomo occasionale nel Quadro D.

Attenzione: anche se già tassati nel Paese estero, vanno comunque dichiarati in Italia.

 

Credito per le imposte estere

Se hai pagato delle imposte all’estero in via definitiva, puoi ottenere un credito d’imposta per evitare la doppia imposizione. Questo credito va indicato nella colonna 4 del rigo G4, secondo quanto previsto dall’art. 165 del TUIR.

📊 Redditi da investimenti e cripto-attività estere

Oltre al lavoro, anche i redditi finanziari esteri, come quelli derivanti da interessi bancari, dividendi, plusvalenze su cripto-attività o investimenti su piattaforme estere (es. Binance, Degiro, Interactive Brokers), vanno dichiarati.

🔍 Quadro RW – Monitoraggio fiscale

Se possiedi:

  • Conti esteri;
  • Investimenti o cripto-attività su piattaforme non italiane;
  • Fondi, ETF, azioni o obbligazioni esteri…

… devi compilare il Quadro RW indicando il valore degli asset detenuti e eventualmente pagarci l’imposta sul valore (IVAFE), se dovuta.

🛡️ Sanzioni per omessa dichiarazione

Chi non dichiara i redditi esteri o le attività estere nel Quadro RW rischia:

  • Sanzioni dal 3% al 15% del valore non dichiarato (dal 6% al 30% per attività in black list);
  • Per i redditi esteri non dichiarati, recupero a tassazione + sanzioni e interessi.

📘 Conclusione

Se sei residente fiscale in Italia, non sottovalutare l’obbligo di dichiarare tutto ciò che possiedi o guadagni all’estero. Che si tratti di lavoro in un altro Paese, crypto, conti o investimenti, la dichiarazione corretta ti tutela da controlli, sanzioni e contestazioni.