L’INL intensifica i controlli contro i consulenti del lavoro “abusivi”

Con la nota n. 4304/2025, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha annunciato un inasprimento dei controlli per contrastare l’esercizio abusivo della professione di consulente del lavoro.

Nel corso delle attività ispettive presso le aziende, gli organi di vigilanza non si limiteranno più a verificare la regolarità dei rapporti di lavoro e degli adempimenti obbligatori, ma estenderanno l’attenzione anche ai soggetti esterni che prestano consulenza in materia lavoristica.

In particolare, l’INL procederà a un’attenta verifica dell’identità e della posizione professionale dei consulenti eventualmente coinvolti, avvalendosi anche di dichiarazioni testimoniali da parte di persone informate sui fatti. L’obiettivo è accertare:

  • se il professionista sia effettivamente abilitato all’esercizio della professione di consulente del lavoro;
  • se risulti regolarmente iscritto all’Albo professionale;
  • se il Centro Elaborazione Dati (CED) eventualmente coinvolto possieda i requisiti di legge;
  • se le attività svolte non sconfinino nelle competenze riservate ai professionisti abilitati o ai Centri di Assistenza Fiscale (CAF).

La stretta dell’Ispettorato punta a tutelare la legalità e la qualità dell’attività consulenziale, evitando che soggetti non qualificati forniscano assistenza in ambiti che richiedono competenze tecniche specifiche e abilitazioni formali.

L’iniziativa rappresenta un segnale chiaro: l’esercizio della professione senza i titoli richiesti non sarà più tollerato e sarà oggetto di specifici accertamenti e sanzioni.