Cumulo tra pensione d’invalidità e redditi da lavoro autonomo: obbligo di comunicazione all’Inps entro il 31 ottobre
L’Inps, con il messaggio n. 3036 del 2025, ricorda ai titolari di pensione d’invalidità o inabilità che, entro il 31 ottobre 2025, dovranno comunicare all’Istituto il reddito da lavoro autonomo percepito nel corso dell’anno 2024.
La scadenza coincide con il termine ultimo per la presentazione della dichiarazione dei redditi, e l’omessa comunicazione può comportare la sospensione o la riduzione della pensione.
Chi è tenuto alla comunicazione
L’obbligo riguarda in particolare i titolari di pensione d’invalidità liquidata con un’anzianità contributiva inferiore a 40 anni, ossia coloro per i quali il trattamento può essere parzialmente cumulato con redditi di lavoro autonomo.
Sono esclusi dall’obbligo di comunicazione:
- i titolari di pensione d’invalidità che svolgono attività lavorativa (dipendente o autonoma) dalla quale derivi un reddito annuo non superiore all’importo del trattamento minimo Inps;
- coloro che non hanno percepito alcun reddito da lavoro nel 2024.
Categorie specifiche interessate
L’Inps precisa inoltre che l’obbligo di comunicazione riguarda anche alcune categorie particolari di lavoratori e professionisti:
- Giornalisti titolari di pensione d’invalidità ex Inpgi, confluiti nell’Inps a partire dal 1° luglio 2022. In questo caso, il reddito da lavoro autonomo è parzialmente cumulabile con la pensione, secondo i limiti stabiliti dalla normativa transitoria.
- Lavoratori sportivi beneficiari di assegni o pensioni d’invalidità: anche per loro vale l’obbligo di dichiarare all’Inps i redditi percepiti da attività professionale o occasionale.
- Magistrati onorari confermati con funzioni in via non esclusiva oppure iscritti alla Gestione Separata Inps, tenuti a comunicare i compensi percepiti per l’attività svolta.
Finalità del cumulo e controlli Inps
Il cumulo parziale tra pensione e redditi da lavoro autonomo mira a garantire un equilibrio tra il diritto al sostegno economico e la possibilità di continuare a svolgere attività lavorativa.
L’Inps utilizza le comunicazioni ricevute per verificare i limiti reddituali e determinare l’eventuale riduzione proporzionale dell’importo della pensione, secondo quanto previsto dall’art. 1, comma 42, della legge n. 335/1995 e successive modifiche.
In caso di mancata comunicazione entro la scadenza del 31 ottobre, l’Istituto potrà procedere alla sospensione temporanea del trattamento fino alla verifica dei redditi dichiarati, con possibile recupero delle somme indebitamente erogate.
Come effettuare la comunicazione
La comunicazione deve essere inviata esclusivamente in modalità telematica:
- attraverso il portale Inps, accedendo all’area personale “Fascicolo previdenziale del cittadino”;
- tramite Patronati o intermediari abilitati, che possono inviare la dichiarazione per conto dell’interessato.
L’Inps raccomanda di conservare copia della comunicazione e delle ricevute di trasmissione, in caso di controlli successivi.
