Riforma fiscale: approvato il quinto Testo Unico – Nuove regole per l’imposta di registro, di bollo e tributi indiretti

Con l’approvazione del quinto decreto attuativo della riforma fiscale, prende forma una profonda revisione dell’imposizione indiretta in Italia. Il nuovo Testo Unico – uno dei pilastri previsti dalla Legge Delega per la riforma fiscale (Legge n. 111/2023) – riunisce, semplifica e razionalizza le norme relative a numerose imposte indirette, con un’attenzione centrale all’imposta di registro e a quella di bollo.

1. Obiettivo del quinto Testo Unico: razionalizzazione e semplificazione

Il quinto decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri si inserisce nel disegno più ampio di riforma del sistema tributario, e ha l’obiettivo di:

  • Ridurre la frammentazione normativa, riunendo in un solo corpo le disposizioni relative a diverse imposte indirette;
  • Eliminare duplicazioni e incoerenze normative stratificatesi nel tempo;
  • Rendere più semplice e certa l’applicazione delle imposte da parte di cittadini, imprese e professionisti;
  • Promuovere equità, trasparenza e certezza del diritto nei rapporti tributari.

2. Ambito di applicazione del nuovo Testo Unico

Il decreto tocca in particolare le seguenti aree:

a. Imposta di registro

L’imposta di registro, che colpisce atti giuridici soggetti a registrazione (come compravendite immobiliari, locazioni, atti societari), è stata oggetto di:

  • Riorganizzazione delle aliquote per renderle più coerenti con i principi di equità e capacità contributiva;
  • Ridefinizione delle modalità di applicazione e liquidazione, con semplificazioni per atti soggetti a registrazione automatica;
  • Integrazione delle agevolazioni previste da norme speciali, ora armonizzate in un corpus unitario.

Particolare attenzione è stata posta ai trasferimenti immobiliari, con una revisione delle esenzioni e delle agevolazioni “prima casa”.

b. Imposta ipotecaria e catastale

Anche le imposte ipotecaria e catastale, strettamente connesse alle operazioni immobiliari, sono state riviste:

  • Semplificazione delle tariffe fisse e proporzionali, in funzione del tipo di atto e della natura del soggetto;
  • Coordinamento con le nuove norme sull’imposta di registro, per evitare doppie imposizioni o lacune normative.

c. Imposta sulle successioni e donazioni

Il Testo Unico interviene anche su un tema sensibile come le successioni e le donazioni:

  • Conferma delle attuali franchigie e aliquote, ma con maggiore chiarezza sulle modalità di calcolo e applicazione;
  • Maggiore trasparenza nei passaggi generazionali d’azienda e quote societarie, con semplificazioni per le agevolazioni previste per il “patto di famiglia” e la continuità d’impresa.

d. Imposta di bollo (inclusa l’imposta per emersione di attività finanziarie)

L’imposta di bollo viene razionalizzata in tutte le sue articolazioni, incluse:

  • Bolli su contratti, documenti amministrativi e atti giuridici, con aggiornamento delle tabelle allegate al DPR 642/1972;
  • Bollo sulle comunicazioni relative a prodotti finanziari, con specifica attenzione alle forme di risparmio gestito;
  • Bollo straordinario dovuto per la regolarizzazione di attività finanziarie estere emerse, integrato con le disposizioni antiriciclaggio e fiscali previste dalle voluntary disclosure.

e. IVAFE – Imposta sul valore delle attività finanziarie estere

La IVAFE, imposta dovuta dalle persone fisiche residenti in Italia che possiedono attività finanziarie all’estero, viene:

  • Riorganizzata nel Testo Unico, anche in coordinamento con le disposizioni sull’IVIE (imposta sugli immobili esteri);
  • Allineata ai principi OCSE e al regime della cooperazione fiscale internazionale (scambio automatico di informazioni).

Vengono introdotte modalità più chiare per la determinazione del valore delle attività e per la loro localizzazione fiscale.

f. Imposte sostitutive e agevolazioni connesse

Infine, il decreto affronta anche il tema delle imposte sostitutive dell’imposta di registro e degli altri tributi indiretti non IVA:

  • Riorganizzazione dei regimi opzionali agevolati, come il regime della cedolare secca, la tassazione sostitutiva dei canoni, e gli atti di natura straordinaria societaria;
  • Revisione e razionalizzazione delle agevolazioni fiscali in caso di fusioni, scissioni, conferimenti e trasformazioni, in modo da evitare distorsioni concorrenziali.

3. Prospettive e impatti per contribuenti e professionisti

Il nuovo Testo Unico rappresenta un passaggio decisivo verso un sistema fiscale più:

  • Intuitivo per i cittadini e le imprese;
  • Prevedibile per gli operatori economici e i professionisti;
  • Snello per la pubblica amministrazione e l’Agenzia delle Entrate.

Tra le novità attese nei prossimi mesi, si segnalano:

  • Pubblicazione delle nuove tabelle e codici tributo;
  • Circolari esplicative dell’Agenzia delle Entrate con esempi applicativi e chiarimenti operativi;
  • Aggiornamento dei software e delle procedure di registrazione automatizzata (tra cui SISTER, Entratel, Fisconline, ecc.);
  • Campagne informative e formative per notai, commercialisti, CAF e professionisti fiscali.

4. Conclusione

Il quinto Testo Unico approvato nell’ambito della riforma fiscale 2023-2026 segna una svolta importante nel processo di modernizzazione della fiscalità indiretta. L’imposta di registro, di bollo, le imposte ipocatastali e sui trasferimenti di ricchezza vengono inserite in un sistema organico, coerente e più semplice da applicare.

Il successo di questa riforma dipenderà ora dalla qualità dell’attuazione: chiarezza normativa, semplificazione operativa e assistenza ai contribuenti saranno le chiavi per rendere effettivi i benefici di questo importante intervento.