Per i forfettari vengono meno le semplificazioni fiscali, infatti con l’avvento del concordato preventivo i contribuenti rientranti in questa casistica dovranno iniziare a tenere una contabilità per rilevare i costi di esercizio.

La tenuta sarà in ogni caso utile al fine della compiazione del quadro RS richiesta quest’anno dagli Uffici Centrali dell’Agenzia delle Entrate.

I contribuenti forfettari infatti possono rientrare nel beneficio del c.d. concordato preventivo biennale e, qualora venga accettata la proposta del fisco, saranno obbligati a dichiarare gli importi concordati nelle dichiarazioni inerenti i periodi d’imposta oggetto dell’accordo.

Ma cosa è il concordato preventivo biennale?

Nello schema di decreto legislativo in materia di procedimento accertativo, approvato dal Consiglio dei Ministri il 3 novembre 2023, è previsto l’istituto del  concordato preventivo biennale (artt. 6 – 9) al fine di razionalizzare gli obblighi dichiarativi, favorendo l’adempimento spontaneo daparte dei contribuenti.

Chi puo accedere al concordato?

Le categorie che possono accedere a questo beneficio di preaccordo son:  titolari di reddito d’impresa e di lavoro autonomo derivante dall’esercizio di arti e professioni, residenti nel territorio dello Stato, potranno accedere a tale procedura.

La procedura:

Il primo passo prevede che l’Agenzia delle Entrate elabori una proposta per la definizione biennale del reddito, derivante dall’esercizio dell’impresa o arte o professione e del valore della produzione netta, rilevanti, rispettivamente, ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP., la messa a disposizione della proposta verrà effettuata entro il 15 marzo di ciascun anno ed inviata ai contribuenti e ai loro intermediari, anche mediante l’utilizzo delle reti telematiche, appositi programmi informatici per acquisiti i dati necessari all’elaborazione della proposta.

Sarà il contribuente successivamente ad accettare la proposta ricevuta.