Il Decreto Legge sul Lavoro che sarà approvato dal Consiglio dei ministri prossimamente, contiene numerosi interventi su lavoro e pensioni, ma anche sul Reddito di cittadinanza, con l’introduzione, dal 1° gennaio 2024, di due misure: la GIL (Garanzia per l’Inclusione Lavorativa) e la GAL (Garanzia per l’Attivazione Lavorativa). La prima potrà essere chiesta dalle famiglie con Isee fino a 7.200 euro, al cui interno vi sia almeno un minorenne, un disabile, un anziano con più di 60 anni o un invalido civile. Mentre la seconda potrà essere richiesta dalle famiglie con Isee fino a 6 mila euro, composte da soli adulti tra i 18 e i 59 anni, quindi senza membri in famiglia appartenenti alle categorie che danno diritto alla GIL. Questa avrà, come l’attuale Reddito di cittadinanza, un importo base per un single di 500 euro al mese più un contributo fino a 280 per l’eventuale affitto e durerà 18 mesi, rinnovabili per 12 mesi. Mentre la cifra della Gal sarà di 350 euro per un single e 525 per una coppia.

Intanto nella bozza del Decreto Lavoro è previsto un robusto incentivo, cumulabile con altri sgravi sulle assunzioni già vigenti, per le aziende che assumono giovani under 30 che non lavorano e non studiano: uno sgravio contributivo applicabile sulle assunzioni da giugno al 31 dicembre 2023 con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato. Lo sconto è pari al 60% della retribuzione lorda e ha la durata di un anno.

Ma ci sarà spazio anche per la proroga dei contratti di espansione, un accordo tra impresa e sindacati per il prepensionamento, fino a 5 anni di anticipo sul raggiungimento della pensione di vecchiaia (67 anni di età e 20 di contributi) o della pensione anticipata (42 anni e 10 mesi di contributi, indipendentemente dall’età, un anno in meno per le donne). In cambio l’azienda si impegna a nuove assunzioni.

Per le famiglie con la nuova Riforma si prevede il potenziamento dell’Assegno Unico Universale per i nuclei con figli minori orfani di un genitore. Si prevede, infatti, un amento di 30 euro al mese per i figli con un’età inferiore ai 18 anni appartenenti a famiglie con Isee che non supera i 15 mila euro e in cui vi sia un solo genitore lavoratore, essendo l’altro deceduto.