Con 8,6 milioni di pensioni quantificate nel 2019, per un importo medio di 14.700 euro lordi annui e una spesa di 143 miliardi, nel prossimo ventennio la spesa pensionistica potrebbe raddoppiare, così come riporta questa mattina “Il Sole 24 Ore” che ha elaborato i dati Inps.

In 20 anni, però, le cose cambieranno: secondo i numeri prodotti dall’Istituto di Previdenza, infatti, le pensioni da pagare diventeranno 9,3 milioni, con un assegno medio di 27 mila euro lordi annui e una spesa complessiva che potrebbe arrivare a poco meno di 300 miliardi di euro.

Da qui a 20 anni, insomma, la spesa pensionistica è destinata a raddoppiare, arrivando al 20% del Pil (attualmente al 16%). Una previsione a lungo termine, questa, elaborata dall’Inps sulla base di carriere lavorative costanti e, quindi, calcolata considerando la spesa contributiva da versare nei prossimi anni.

Altro aspetto da valutare è che, in tali stime di spesa pensionistica, i costi di “Quota 100” non sono considerati. Di fatto, l’allarme lanciato dal quotidiano economico fotografa la situazione che si prospetta da qui a 20 anni con costi di un sistema che potrebbero risultare insostenibili a lungo andare.

Intanto, il presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha affermato all’Ansa: «Quota 100 è una misura che dura tre anni ed è assolutamente sostenibile per i conti dell’Inps. Da questa si ricavano dei risparmi: dalle 140 mila domande di oggi si possono intravedere dei risparmi, rispetto all’iniziale previsto da quel capitolo».

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