È stato il vicepresidente della Camera Alberto Gusmeroli, a proporre, come primo firmatario, la “Nuova Imu”, che ne prevede l’accorpamento con la Tasi. Non solo semplificazioni ma anche, ove possibile, “una riduzione delle imposte per casistiche mirate”, ha dichiarato. Una proposta di legge a cui sta lavorando, in questi giorni, la commissione Finanze della Camera.

Gusmeroli li definisce “tagli chirurgici” da effettuare, ad esempio, sui fabbricati occupati, inagibili, sfitti. Riduzioni di cui si sta cercando di capire l’entità e trovare le coperture.

Si tratta, in effetti di due tasse sugli immobili che, per alcuni versi, sono molto simili. Inoltre, la proposta mira non solo a semplificare tutto l’iter burocratico a favore del cittadino stesso, ma anche ad apportare dei tagli sull’imposta stessa, in riferimento ad alcuni casi specifici.

Insomma, si parla di una “fusione” a vantaggio dei contribuenti ma senza aumenti, anzi si sta lavorando “per apportare tagli applicabili a determinati casi, come immobili occupati, fabbricati inagibili, negozi non affittati da un determinato numero di anni”, specifica il deputato ai giornalisti. Per tale motivo si stanno cercando possibili risorse da utilizzare, per coprire i tagli che verranno effettuati.

Tra le tante proposte, nell’ambito di una collaborazione con i Comuni, anche quella di procedere con l’introduzione di una nuova normativa che preveda margini di libertà maggiore agli enti locali, nella riduzione delle imposte stesse. Inoltre, per quanto riguarda la maggiorazione della Tasi, applicata in determinate situazioni, lo scopo è quello di ridurre l’imposta attraverso un piano di ammortamento, al fine di dare la possibilità ai Comuni di poter rientrare con i tagli alle spese.

Se la proposta dovesse essere approvata, è previsto un tempo breve per la sua applicazione, si parla addirittura del 1°gennaio 2020.

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